Katusha-Alpecin, Kittel: “Non rimpiango di aver lasciato la Quickstep”

Marcel Kittel deluso, ma fiducioso per la prossima stagione. Reduce da quello che probabilmente è stato il suo anno peggiore, il corridore della Katusha – Alpecin  guarda avanti con la speranza di potersi presto scrollare di dosso il peso di un 2018 disastroso. Iniziata male, la stagione era sembrata riprendersi alla Tirreno – Adriatico, in cui due vittorie di tappa avevano ridato speranza prima del tracollo alla Milano – Sanremo. Da quel momento in poi tante delusioni e nessun altro successo, con il ritiro dal Tour de France, dove arrivava forte dei cinque successi dell’anno passato, come culmine di un anno horribilis da riscattare al più presto.

Le tante tensioni in squadra, che avevano anche fatto ventilare la sua partenza anticipata, sembrano a questo punto rientrate e il tedesco vuole ora solo pensare al futuro, senza guardare al passato e a una scelta che ora può apparire decisamente sbagliata, soprattutto vedendo che il suo sostituto è stato a fine anno il corridore più vincente. “Non mi pento di aver lasciato la Quick-Step per la Katusha – spiega a Marca – Sono in una grande squadra e sono sicuro che le cose andranno meglio in futuro[…] Ovviamente non è stato il mio anno migliore, questo è ovvio. Ma sono stati molti i fattori ad aver influito”.

A fine mese, assieme alla dirigenza, sceglierà le corse per la prossima stagione, con qualche possibile cambio, anche se il suo calendario non dovrebbe discostarsi troppo da quello tradizionale, che in passato lo aveva visto brillare tutto l’anno, con particolare enfasi nei momenti clou. “Spero di ritrovare le sensazioni migliori per l’anno prossimo – aggiunge – Ora è un periodo di riposo che abbiamo concordato con la squadra per poter recuperare al meglio. Il mio inverno passato era stato molto breve e non avevo recuperato al 100%. Credo di aver iniziato male la stagione, facendo alcune cose che forse non avrei dovuto”.

L’obiettivo inoltre sarà cercare di vivere in maniera più serena la situazione, evitando screzi interni che quest’anno hanno creato una situazione complicata da gestire, una spirale sportiva dalla quale non è stato semplice uscire. “Penso che devo cambiare mentalità ed essere più tranquillo – conclude – In ogni caso non sono preoccupato perché penso che on lavoro e pazienza i risultati torneranno ad arrivare. Non penso tanto agli avversari, che nel 2019 saranno i soliti, ma preferisco concentrarmi su di me, sulla mia squadra e sui miei compagni”.

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